Il mondo del mare e della logistica è il centro delle attività dell’Accademia Italiana della Marina Mercantile. Ma ridurre tutto alla “sola” costruzione di percorsi professionali, anche se di alta specializzazione, non basta. È ormai fondamentale riuscire a guardare ben oltre la prua della propria nave, perché il momento storico è particolarmente complesso, e perché i processi di evoluzione tecnica, tecnologica e digitale richiedono anche una visione più ampia.
Oltre a tutto ciò, la politica internazionale non è più materia per soli analisti. I riflessi delle acute crisi in Ucraina, nel Mar Rosso e nel Mar Nero, ad esempio, impongono una visione d’insieme che poi si traduce nei cambi delle rotte marittime, nei ritardi e nelle congestioni portuali, nelle trasformazioni della supply chain e del lavoro nell’ambito dello shipping.
Per capire meglio tutte queste dinamiche, martedì 4 Giugno la Fondazione Accademia Italiana Marina Mercantile ha organizzato “Generazioni in Movimento“, l’appuntamento di inizio estate dedicato all’approfondimento geopolitico e scientifico del mare e degli oceani intorno a noi. Dopo i saluti istituzionali del Presidente Eugenio Massolo, del Direttore Generale Paola Vidotto e del Sindaco di Arenzano Francesco Silvestrini, si è svolta la tavola rotonda con i tre relatori di prestigio invitati dall’Accademia.
Nella scenica cornice del parco di Villa Figoli des Geneys, si sono alternati sul palco Alessandro Panaro, Head of maritime & mediterranean economy del Centro Studi SRM, Federico Petroni, Analista geopolitico e Coordinatore didattico della Scuola di Limes, e il C.C. Samuele Stefanucci, Capo Ufficio Oceanografico dell’Istituto Idrografico della Marina. Nell’incontro sono stati approfonditi i vari temi legati, appunto, al mondo del mare e della situazione che sta vivendo.
Petroni ha illustrato le tensioni esistenti nel Mediterraneo (o Medioceano, come ribattezzato dalla celebre rivista italiana di geopolitica per sottolinearne la centralità tra i più grandi bacini mondiali), mentre Panaro ha saputo traslare la dimensione politica sul piano economico, analizzando le attuali tendenze di decrescita dei traffici portuali italiani, a seguito dell’insicurezza del Canale di Suez. Stefanucci ha invece portato all’evento lo sguardo scientifico e di ricerca legato al mondo dell’oceanografia e della batimetria, raccontando nel dettaglio le operazioni delle missioni promosse dall’Istituto Idrografico di Genova.
Per rivedere le presentazioni dei relatori: qui