Quale bandiera per la flotta italiana? Per rispondere a questa domanda è stato organizzato un seminario a Genova il 22 aprile scorso, presso il Galata Museo del Mare. Gli organizzatori (Ship2Shore) hanno invitato Daniela Fara direttore generale di Accademia, insieme ad altri rappresentanti dello shipping nazionale, tra cui Stefano Messina vicepresidente di Confitarma, Gian Enzo Duci presidente nazionale Federagenti, Filippo Guadagna presidente Sirius Ship Management.
All’interrogativo su quale importanza rivesta la scelta del paese di immatricolazione e del registro di classificazione, alla luce delle attuali novità legislative, finanziarie e organizzative, Daniela Fara ha risposto spostando l’attenzione sulla formazione marittima: “Oggi -ha detto- gli standard di addestramento sono stabiliti dalla normativa internazionale; in teoria non avrebbe importanza dove si opera, tuttavia la presenza di una flotta nazionale è importantissima. Non è un caso che Accademia sia nata a Genova, dove esiste una Direzione marittima e un Istituto Nautico fra i più importanti sul territorio nazionale, oltre alla sede del RINA, dell’Istituto Idrografico e di numerose compagnie di navigazione.
Alle spalle di un’istituzione come la nostra -ha proseguito Daniela Fara- non esistono solamente realtà economiche ma anche interessi culturali. La differenza di operare in un paese con una propria flotta, dove il comparto nautico funzioni e abbia un proprio prestigio e un know how diffuso, risiede proprio nella possibilità di trasmettere competenze ed esperienze tra i marittimi, là dove esista il senso di appartenenza e di orgoglio. Nel back ground culturale e nel valore aggiunto di questa identità risiede l’importanza di una formazione come quella erogata da Accademia, dove il legame con la bandiera nazionale ha così grande rilevanza.”